Arte islamica e indiana:
nuovi scenari di valorizzazione
Il Ponte Casa d’Aste apre il Dipartimento di Arte islamica e indiana con l'obiettivo di offrire un canale di collegamento tra le collezioni private più cosmopolite e un mercato dell'arte sempre più globale e diversificato.
Con percorsi di promozione mirati e risultati massimizzati, l'intento è di coniugare l'esperienza del Millon Auction Group nel settore con l'attitudine italiana alla valorizzazione di raccolte rare e settoriali.
Competenze internazionali al servizio del mercato italiano
Su impulso di Lucien Arcache, dal 2009 in poi Millon Auction Group ha consolidato il proprio ruolo di primo piano nel mercato europeo delle arti islamiche e indiane. Dal 2016 le vendite sono guidate da Anne-Sophie Joncoux-Pilorget, che ha impresso nuovo dinamismo e continuità a un progetto nato per valorizzare la ricchezza e la varietà di queste culture.
Ogni asta è come un mosaico di opere: raffinati manufatti, rari testi sacri e tante altre manifestazioni artistiche collaterali vanno ad abbracciare tradizioni millenarie.
Tra i risultati più significativi spicca l’aggiudicazione, per 160.000 euro, di un Corano principesco del XII secolo, testimonianza della capacità del dipartimento di riconoscere capolavori di eccezionale valore e di posizionarli con successo sul mercato internazionale interccettando l’interesse di collezionisti e istituzioni di prestigio — dal Louvre di Parigi e Louvre di Abu Dhabi, dal Victoria and Albert Museum alla Fondazione Aga Khan — e consolidando una rete di relazioni unica e privilegiata. Oggi questo patrimonio di competenze e contatti approda in Italia, pronto a generare nuove opportunità per venditori e acquirenti.
Dal cuore delle collezioni italiane al mercato globale
Il territorio italiano custodisce collezioni costruite in decenni di viaggi, passaggi ereditari e autentico amore per la cultura di ogni tempo e paese, come dimostrano alcune delle aggiudicazioni più recenti. Un tappeto persiano Kirman del 1919/20 (€ 25.000), un arazzo da preghiera ottomano di fine XIX secolo (€ 10.000), un incensiere cerimoniale in argento (€ 5.000) e un libro di preghiera firmato da Mehmet Sadeq Bekazizadeh, datato 1201 (€ 3.750).
Questi risultati indicano come, anche in Italia, cataloghi e aste dedicate all'arte islamica e indiana possano costituire un potenziale per la valorizzazione di questi beni, esaltandone l’unicità e attraendo cultori e appassionati del settore da tutto il mondo.












